Le nostre storie
Abbiamo deciso di raccontare le storie dei nostri ragazzi per condividere insieme con voi le speranze, le angosce e la quotidianità che viviamo da un punto di vista alternativo: quello dei genitori!
Per capire meglio quali sono gli obiettivi della medicina narrativa vi proponiamo una sintesi del concetto di Medicina Narrativa e una riflessione, maturata internamente alla nostra associazione, sul ruolo attivo che può svolgere il paziente nella relazione di cura con il medico.
La medicina narrativa
È una metodologia d’intervento clinico-assistenziale basata su una specifica competenza comunicativa. La narrazione è lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura. Il fine è la costruzione condivisa di un percorso di cura personalizzato.
Narrare una malattia
Perché raccontare:
- per comunicare un vissuto a chi non lo conosce;
- per acquisire consapevolezza di se;
- per raggiungere quanti vivono una stessa condizione.
Perché ascoltare:
- per avere una visione più completa dei problemi, più realistica;
- per scoprire bisogni e potenzialità delle persone affette da una malattia.
La narrazione restituisce la centralità alle persone affette da una malattia.
Narrazione clinica e malattia vissuta
La malattia descritta dal medico:
- ha un nome, una sintomatologia, un decorso, un esito (guarigione,
cronicizzazione, morte); - il suo andamento clinico può venire modificato mediante un opportuno
trattamento.
La malattia vissuta dal malato:
- considera anche fattori che non sono biologici;
- rileva fattori soggettivi validi per quel specifico malato.
Scrivere è un modo per prendere parola, raccontarsi, con calma, al di fuori della fretta di un’intervista, o dagli schemi rigidi di un questionario. Si scrive per comunicare un vissuto, per raggiungere quanti/e per mille motivi diversi si trovano in difficoltà ad ‘uscire fuori’, non hanno il supporto di un’associazione, di relazioni significative.
Le narrazioni, infatti, pur conservando la loro unicita’, non devono assumere il carattere di uno “sfogo semplicemente liberatorio”, o di denuncia gridata. Descrivere situazioni di bisogni inevasi e di diritti violati, raccontare la propria sofferenza, le proprie difficolta’ deve essere fatto in modo costruttivo.
Chiunque volesse contribuire a questa sezione del sito con la propria storia lo può fare scrivendo all’indirizzo:
segreteria@aidel22.it.
In seguito verrete contattati da un consigliere dell’associazione.